Ultima modifica: 15 Febbraio 2016
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Con l’Associazione Stefania e il professor Mantegazza… TRA DISABILITÀ E SUPER EROI

Cosa ci fanno alcuni bambini della scuola Primaria di Bareggia all’Università di Bergamo? Partecipano ad un convegno per presentare il progetto dell’Associazione Stefania che li ha visti protagonisti lo scorso anno scolastico “ARTE E’ INTEGRAZIONE. LA DIFFERENZA NON E’ UNA SOTTRAZIONE”

Cosa ci fanno alcuni bambini della scuola Primaria di Bareggia all’Università di Bergamo? Partecipano ad un convegno per presentare il progetto dell’Associazione Stefania che li ha visti protagonisti lo scorso anno scolastico “ARTE E’ INTEGRAZIONE. LA DIFFERENZA NON E’ UNA SOTTRAZIONE”,

Le riflessioni delle insegnanti …

Ogni giorno ci troviamo ad affrontare in classe situazioni in cui le relazioni non sono sempre facili e nelle quali chi non rientra nei canoni di “normalità” non sempre viene accettato. Volevamo che i nostri alunni riflettessero sul fatto che si può essere diversi e nello stesso tempo uguali agli altri e che la diversità, che poi è ciò che caratterizza e rende speciali ognuno di noi, è un valore aggiunto alla persona. Il progetto Arte è Integrazioni ci ha dato l’occasione che cercavamo. Il tema poi sembrava perfetto: supereroi. Ins. Chiurazzi

Associare il termine di diversità a super eroi è difficile, suona male è strano, perché un super eroe non è disabile, ma super abile. Il prof. Mantegazza ci ha aiutato a capire che qualsiasi tipo di differenza, qualsiasi tipo di diversità, più o meno marcata, può essere un ostacolo nella percezione di sé e nella relazione con gli altri. Ins. Ponzoni

Siamo sicuramente più abituati a notare i particolari che differenziano piuttosto che le similitudini che ci accomunano. Cogliamo immediatamente la capacità di volare di Superman e l’impossibilità di correre di un ragazzo sulla sedia a rotelle, ma fatichiamo a capire la necessità che entrambi hanno di camminare nella normalità pur con l’esigenza di essere riconosciuti nelle loro peculiarità, esigenza non straordinaria, ma comune ad ogni singolo individuo. Ins. Lacquaniti

Speravamo che i bambini riuscissero a guardare oltre l’apparenza e in questo ci hanno davvero stupiti. Si sono relazionati con i ragazzi dell’Associazione Stefania con semplicità e spontaneità e li hanno sempre visti come amici con cui avevano interessi comuni. Ins. Chiurazzi

È stato questo il senso del progetto con l’Associazione Stefania: i nostri alunni hanno potuto lavorare gomito a gomito con i ragazzi per un obiettivo comune: hanno immaginato un supereroe e sporcandosi le mani, insieme, lo hanno modellato con la cartapesta; hanno partecipato ad una gita; si sono preparati per lo spettacolo finale. L’arte ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale nel progetto, perché è stata il mezzo che ha favorito l’incontro, su cui si è sviluppato il lavoro comune. Ins. Ponzoni

Sotto i nostri occhi abbiamo visto la spontaneità con cui le piccole mani dei nostri alunni, nel sovrapporre le strisce di carta grondanti di colla, durante la creazione delle maschere di cartapesta, guidavano, sfiorandole, le mani un po’ impacciate dei loro giovani amici della A. Stefania, e viceversa abbiamo visto impartire ad alcuni alunni da parte dei ragazzi dell’A. S., istruzioni su come mischiare le tempere ed usare i pennelli. Abbiamo visto piccole braccia, come possano essere quelle di bambini di nove anni, che cercano di allungarsi al massimo per circondare completamente le spalle di Giulia o di Riccardo durante i cori improvvisati sul pullman e nello stringersi in gruppo per farsi fotografare insieme. Ins. Cecchini

Abbiamo potuto coinvolgere e rendere attivamente partecipi i genitori che ci hanno aiutato in un clima giocoso e collaborativo a realizzare qualcosa di bello partendo da materiali poveri e di recupero, ma soprattutto a vivere modalità relazionali nuove e diverse per aiutarci a crescere. Ins Chiurazzi.

In questo nuovo anno scolastico i ragazzi dell’associazione Stefania e i nostri alunni si sono riincontrati per iniziare un nuovo percorso insieme. Quando si sono rivisti si sono letteralmente buttati le braccia al collo e si sono stretti in lunghi abbracci manifestando la loro felicità con grida risate e salti. Lo slogan del progetto dell’anno scorso era “la differenza non è una sottrazione” e i nostri alunni hanno saputo cogliere il senso profondo e attraverso il fare insieme sono andati oltre alle differenze, hanno instaurato rapporti di amicizia nel rispetto dell’altro semplicemente con l’obiettivo di stare bene insieme. Ins. Lacquaniti

Mani che si legano, per accompagnare chi è nato con un passo incerto, che si sovrappongono per guidare un movimento impacciato, che si prendono per giocare, scherzare o fingere una lotta… piccoli grandi gesti che ci lasciano ancora sperare in futuro privo di barriere e di discriminazione in un mondo migliore. La scuola assume anche lei un Superpotere per educare in modo efficace alla Pace. Ins. Cecchini

Queste semplici righe sono il puzzle di riflessioni individuali e personali. Ritrovateci per confrontarci abbiamo scoperto che anche noi abbiamo un superpotere: grazie al rispetto e alla stima reciproca riusciamo a camminare sullo stesso binario verso la stessa meta. Al progetto hanno partecipato anche le insegnanti di sostegno Diella e Sparano e la supplente D’Ambrosio.

Le insegnanti di 4 A e 4B Scuola Primaria G. Rodari, Bareggia




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